giovedì 14 marzo 2013

Biblioteche scolastiche e discussa rappresentanza sindacale

docenti bibliotecari, assistenti amministrativi, davanti al MUIR - 12.03.2012

I docenti bibliotecari da anni ormai si battono per salvare i propri posti di lavoro e le biblioteche scolastiche. Le biblioteche scolastiche ed i loro posti di lavoro. E sì, perchè dipende da che prospettiva la si vuole guardare la situazione.

Il bibliotecario scolastico che difende il proprio posto di lavoro non verrà rimpiazzato da alcuno e le biblioteche chiuderanno. Chi difende le biblioteche scolastiche dalla chiusura difende il diritto dei nostri allievi all'istruzione, all'arricchimento culturale all'addestramento alla ricerca.
Chi fa il docente fa un lavoro delicato, non impiegatizio, lo fa per passione e con passione. Anche se spesso la sua passione è messa a dura prova dalle carenze della scuola italiana e dallo brindellarsi del tessuto sociale che significa avere a che fare con alunni sempre più problematici.

Chi opta di essere utilizzato in altri compiti nella biblioteca scolastica lo fa perché comunque rimane a lavorare come docente, docente bibliotecario, in questo caso. Può continuare a mettere la sua professionalità di docente a disposizione degli studenti.

Non finirò di ribadirlo, e persone di gran lunga più autorevoli di me lo hanno ribadito n volte,  il bibliotecario scolastico, necessita di competenze educative che si sommano a quelle del semplice bibliotecario. Non per altro questo personale si chiama "docente bibliotecario".

E tutta Europa lo sa, meno l'Italia. Che tristezza!

Si leggono ultimamente dei sinistri e fuorvianti messaggi rassicuranti, da parte delle organizzazioni sindacali cosidette "più rappresentative"  Mentre i colleghi lottano per preservare se stessi e la scuola pubblica dallo smembramento scientifico del governo Berlusconi (e dei suoi strascichi), queste organizzazioni scrivono che la situazione è in via di risoluzione.

Nulla di più falso. Non è stata fermata la deportazione dei docenti-bibliotecari sui posti di assistente amministrativo. 

Quindi le biblioteche chiuderanno!

Quindi gli assistenti amministrativi precari da anni perderanno il posto.

Anche una modulazione graduale della deportazione è inaccettabile. Lo specchietto per le allodole della dispensa da servizio è una via improponibile: vista l'età media degli interessati, significherebbe ritirarsi con 200,00 euro al mese. Che ci provino i sindacalisti a vivere con quella cifra!

I docenti bibliotecari non si sentono quindi più rappresentati da organizzazioni sindacali che non tutelano affatto i loro diritti e quelli degli studenti italiani.

E' da aggiungere, inoltre, che al momento sta per insediarsi un nuovo governo, quindi è decisamente lesivo dei nostri diritti che le organizzazioni sindacali cosidette "più rappresentative", da noi non autorizzate, si affrettino a firmare senza il nostro consenso non-soluzioni, finte soluzioni, e prese in giro contenute nella nuova bozza di decreto attuativo.

No alla firma del Decreto attuativo, no alla svendita dei nostri posti, no alla depauperazione delle risorse documentali, no all'attacco contro la scuola pubblica!!!


Care organizzazioni sindacali,
ieri 12.03.2013 c'eravamo noi davanti al MUIR e non abbiamo avuto il piacere di incontrarvi....avete forse atteso che ce ne fossimo andati? Visto che è poi è uscita la notizia che l'incontro c'è stato?

Peccato che non abbiate fatto alcun gesto per conoscerci, per sapere di che cosa abbiamo bisogno.

Siete stati latitanti e vi significhiamo che non ci state rappresentando, non state portando avanti le reali istanze delle categorie interessate.

Vi diffidiamo, a questo punto della vicenda, dal firmare qualsiasi accordo. Abbiamo atteso fino ad ora e VOGLIAMO che sia il NUOVO GOVERNO ad occuparsene. La legge che ci condanna è stata fatta su spinta di un governo che non esiste più. I tempi sono cambiati, abbiamo votato in Parlamento forze politiche che hanno nel loro programma leggi di tutela nei nostri confronti, quindi giù le mani dai decreti attuativi di una legge iniqua, crudele e cattiva.

Chi firmerà verrà chiamato a risponderne anche  personalmente in sede giudiziaria.

BiblioDoc






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