lunedì 24 settembre 2012

This book belongs to a school library that is about to close



This book belongs to a school library that is about to close, like all other Italian school libraries because a recent law  removes all school teacher librarian from their current positions to use them as school clerks!!! 
If you are a parent, a student, a person who cares about education, please join our protest now.


Please sign this petition:

Below you find the translation in English and the original petition in Italian.

From the Italian dictionary Sabatini-Coletti: waste - excessivereckless or unnecessary use.
The Minister for Relations with Parliament, Piero Giarda, is working on how to reduce unnecessary expenditure in the Italian Public Administration and even more recently, the Extraordinary Commissioner Enrico Bondi,  newly appointed by the Premier.
Amogst these unnecessary expenditures , identified with surgical precision, in the education field, fall within this category, the wages of teacher librarians - teachers who, unable to teach for serious health reasons, have been appointed as school librarians. The Government would like to remove them from their current positions to use them as school clerks, thus condemning to a definite closure all school libraries,  according to a law passed last July.

Since the school year 1998/99 an extraordinary investment plan, wanted by the then Minister of Education Mr Berlinguer, for the opening of new school libraries, the implementation of existing ones, together with a project for the training of teacher librarians and carried out in collaboration with the Universities of Padua, Viterbo and Bari, with the intent of  qualifying these teachers in Library Science and in management of school libraries. In the following years, more public funding and projects, also supported by AIE (Italian Publishers Association), have allowed schools to equip spaces dedicated to reading and to the free access to information, to endow libraries of books and multimedia products to which, not only students can have access, but, especially in small towns where there are no public libraries, but also the entire community, thanks to the industriousness of teachers who had turned into teacher librarians, that had been capable to re-train  professionally, had learned to catalogue, online, too, help in book choice, manage the loan of book different from text books.
All the above, in the light of the intendments expressed in the documents published on the Government's website, is considered reckless and useless the people [teacher librarians] who work to make libraries vital  and propelling centres of teaching activities and promoting love for reading. Some months ago intellectuals and society  mobilized to come in aid of prestigious institutions such as the "Accademia della Crusca e dei Lincei", avoiding the risk of their closure due to the recent financial law called "manovra finanziaria" that threatens to include them amongst the useless and wasteful bodies. 

We ask them today to help us defend school libraries, that carry out an irreplaceable social function within institutions unanimously recognised as strong and widespread cultural outposts. On the contrary, to let this important cultural asset that we have been able to take care of and to enrich so as to make it available for future generations perish would be a waste. So would be turning motivated and  keen  teacher librarians into sad clerks. It would be a huge cost in terms of loss of cultural memory and education, a cost that our country, which has a book reading index among the  lowest in  Europe, cannot afford.
To the honorable Ministers Mr. Profumo and Mr. Giada, to the Vice-ministers of the Department of Education, University and Research, to those politicians who will be making decisions on this matter, we address our appeal to avoid such damages.



Dal dizionario italiano Sabatini-Coletti: spreco – consumo eccessivo, scriteriato o inutile. Alla riduzione delle spese inutili nelle Pubbliche Amministrazioni si stanno dedicando il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda e, più di recente, il Commissario straordinario Enrico Bondi, neo-incaricato dal Presidente del Consiglio. Fra quelle individuate con precisione chirurgica nel campo dell’istruzione rientrano le retribuzioni dei docenti, impossibilitati a svolgere attività d’insegnamento per gravi motivi di salute e utilizzati come bibliotecari, che si vorrebbe ora far transitare in Amministrazioni diverse da quella di appartenenza condannando a chiusura definitiva le biblioteche scolastiche, in applicazione di una legge emanata, in verità, nello scorso luglio.
Risale all’anno scolastico 1998/99 uno straordinario piano di investimenti, voluto dall'allora Ministro Berlinguer, per l’allestimento di nuove biblioteche e lo sviluppo di quelle già esistenti, accompagnato da un programma di formazione per gli insegnanti realizzato con la collaborazione delle Università di Padova, Viterbo e Bari, al fine di far loro acquisire competenze in biblioteconomia e nella gestione delle biblioteche scolastiche. Nel corso degli anni ulteriori finanziamenti e progetti, anche sostenuti dall’AIE, hanno consentito alle scuole di attrezzare spazi dedicati alla lettura ed al libero accesso all’informazione, di dotarsi di libri e prodotti multimediali da mettere a disposizione non solo degli studenti ma, specie nei piccoli centri privi di biblioteche comunali, dell’ intera comunità cittadina grazie anche all’operosità di insegnanti capaci di riconvertirsi professionalmente e di catalogare anche in forma automatizzata, suggerire letture, provvedere al prestito di testi diversi dai manuali di studio.
Tutto ciò, alla luce degli intendimenti espressi nei documenti pubblicati sul sito del Governo, sarebbe dunque ritenuto scriteriato ed inutili le persone che si dedicano a rendere le biblioteche centri vitali e propulsori di attività didattiche e di amore per la lettura. Alcuni mesi fa intellettuali e società civile si sono mobilitati in soccorso di istituzioni prestigiose come l’Accademia della Crusca e dei Lincei sventandone il pericolo di chiusura a causa della manovra finanziaria che minacciava di includerle fra gli enti inutili e dispendiosi.
A loro chiediamo oggi di aiutarci a sostenere le biblioteche scolastiche che svolgono una funzione sociale insostituibile all’interno di istituzioni unanimemente riconosciute come presìdi culturali forti e diffusi sul territorio. Uno spreco sarebbe piuttosto lasciare deperire l’importante patrimonio che abbiamo saputo conservare ed arricchire per renderlo disponibile alle prossime generazioni e fare di insegnanti motivati ed appassionati degli spenti impiegati. Un costo enorme in termini di perdita di memoria e cultura che il nostro Paese, con indici di lettura fra i più bassi tra quelli europei, non può permettersi.
Agli Onorevoli Ministri Profumo e Giarda, ai Sottosegretari al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, ai decisori politici rivolgiamo l’appello a scongiurare simili danni.






sabato 22 settembre 2012

Dacia Maraini accoglie l'appello di una docente bibliotecaria

di Dacia Maraini



Quelle biblioteche troppo impolverate

Cosa sta succedendo alle nostre biblioteche? Ogni giorno arrivano notizie di spazi chiusi, personale specializzato mandato a casa, libri impacchettati e ammonticchiati nei magazzini. Abbiamo seguito tutti le vicende della biblioteca dell'Istituto di filosofia di Napoli: libri antichi, prime stampe di grandi classici italiani, cacciati nelle scatole e ammonticchiati in depositi irraggiungibili. Tanto che il caso, rimbalzato sulle cronache internazionali, ha avuto risposte da università di oltreoceano che si propongono di ospitare il prezioso carico che la città di Napoli non sa mantenere.
Le biblioteche, è importante ribadirlo, non sono un deposito di libri, ma luoghi di incontro, di scoperte, di scambio, di attività culturali. In piccole cittadine come quella dove vivo gran parte dell'anno, la piccola Pescasseroli fra le montagne abruzzesi, la biblioteca è la sola sala disponibile per incontrarsi, per fare teatro con i bambini, per discutere pubblicamente delle grandi questioni che riguardano il territorio: l'acqua, i rifiuti, l'energia. Chiudere una biblioteca vuole dire chiudere il cuore di un centro abitato. Un poco come chiudere la chiesa o il Pronto soccorso o la scuola elementare.


In risposta a:

«Chi Le scrive è una docente inidonea all'insegnamento per gravi motivi di salute, utilizzata da anni come bibliotecaria presso il liceo scientifico statale Vitruvio Pollione di Avezzano (Aq)», dice la bella e dignitosa lettera della insegnante Rosanna Salvati. «Dopo anni di duro e certosino lavoro ho trasformato la biblioteca, da locale adibito a deposito, in un luogo piacevole e funzionale per lo studio e la ricerca. Ho rivisto tutta la documentazione, ricatalogato gran parte degli oltre 10 mila volumi ed effettuato il controllo dei prestiti recuperando libri mai rientrati al mittente, ho arricchito con nuovi acquisti la nostra dotazione. Ai libri si aggiunge una sezione di riviste, cataloghi, testi scolastici, annuari, documenti prodotti dagli alunni. Adesso tutto questo patrimonio è depositato in alcuni locali magazzino, poiché il preesistente edificio scolastico è stato abbattuto. Per la legge finanziaria del luglio 2011, tutto il personale docente inidoneo transiterà nei ruoli amministrativi (Ata) della scuola e le biblioteche torneranno nella polvere vanificando il lavoro di anni».

Ecco, non solo si cacciano in soffitte o in cantine irraggiungibili i libri, ma ci si sbarazza senza ripensamenti di persone che hanno accumulato anni di esperienze di organizzazione culturale, persone che hanno dato tanto e potrebbero continuare a dare, se non fossero improvvisamente considerati «inutili». Ma inutili per chi? Per l'economia del Paese? Ma veramente pensiamo che l'economia del Paese consista solo nella coltivazione dei pomodori e nella costruzione di automobili? La cultura, anche se non produce oggetti impacchettabili nel cellophane, produce qualcosa di prezioso e irripetibile: produce intelligenza, conoscenza, competenza e valori. Cose di cui abbiamo immensamente bisogno in questo infelice momento storico.



da Corriere della Sera del 4 settembre 2012

l'AIB fa un appello per non chiudere le biblioteche scolastiche




da Stefano Parise
Presidente Associazione Italiana Biblioteche

Roma, 4 settembre 2012
Prot. n. 81/2012

Al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca
Prof. Francesco Profumo

e p.c.
Ai Sottosegretari al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca

Oggetto: Biblioteche scolastiche e docenti bibliotecari (comma 13, art. 14, D.L. 95/2012).

Signor Ministro,
condividiamo con Lei la convinzione che il riavvio del Paese debba partire dalla costruzione della “scuola del domani”, in cui apprendere in maniera innovativa ed efficace saperi e competenze chiave per diventare a tutto tondo cittadini del ventunesimo secolo. La costruzione di tale scuola passa anche per la diffusione e l’uso esperto delle tecnologie digitali nelle scuole, la digitalizzazione della didattica, la riduzione degli sprechi e l’aumento dell’efficienza. Sono temi ai quali la biblioteca scolastica, se intesa come snodo fondamentale per l’accesso alle risorse educative e multimediali a disposizione di tutta la comunità scolastica, può recare un contributo concreto. L’assunto, rivoluzionario per la realtà italiana, rappresenta la quotidianità di tutti i principali paesi industrializzati del mondo, nei quali la centralità della conoscenza non è argomento retorico ma precisa scelta di sviluppo, perseguita attraverso politiche coerenti e investimenti adeguati.
Il comma 13 dell’art. 14 del D.L. 95/2012, che dispone – per il personale docente utilizzato in compiti diversi dall’insegnamento – il passaggio nei ruoli del personale amministrativo, tecnico e ausiliario con la qualifica di assistente amministrativo o tecnico, va nella direzione opposta. La sua attuazione porta alla chiusura delle biblioteche scolastiche e alla dispersione del patrimonio di professionalità che i bibliotecari scolastici si sono costruiti sul campo e attraverso programmi e progetti ministeriali (“A scuola di biblioteca”, “Programma sviluppo e promozione BB. SS.”, “Biblioscuole”, “Amico libro”, “Bibliorete21”), mediante iniziative promosse da enti locali, oppure specializzandosi, spesso a proprie spese, attraverso master e corsi di perfezionamento universitari.
La biblioteca può anche in parte dematerializzarsi, rendendo accessibili le risorse elettroniche (compresi i libri di testo) utili all’apprendimento, ma non esiste se è privata della figura del bibliotecario, che oggi è un esperto dell’informazione e della documentazione in grado di costruire percorsi adeguati alle esigenze dei propri utenti (docenti o discenti che siano ) e di formare l’utenza all’uso esperto delle risorse. La formazione alla competenza informativa e mediatica, come sollecitato anche dall’UNESCO con il varo del MIL Curriculum for Teachers, é questione assolutamente cruciale per la formazione alla piena cittadinanza (anche digitale) e non può essere risolta soltanto per via tecnologica.

L’Associazione Italiana Biblioteche ritiene che la figura del bibliotecario-documentalista scolastico, esperto dell’informazione e della documentazione, debba essere pienamente riconosciuta nel quadro dell’Agenda Digitale e che le figure ad essa assimilabili (come i docenti utilizzati in biblioteca ) debbano vedere garantita la continuità e il potenziamento del loro impegno professionale.
Non ci vogliamo rassegnare all’idea che, mentre nel resto del mondo i bibliotecari scolastici sono considerati degli stimati professionisti dell’informazione, in Italia vengano considerati alla stregua di impiegati generici, riconvertibili a piacere. Per questa ragione le chiediamo di istituire un tavolo di lavoro per analizzare i punti sollevati ed esplorare insieme possibili soluzioni.

Fonte: AIB

venerdì 21 settembre 2012

GIORNATA NAZIONALE DELLE BIBLIOTECHE 2012



Mentre il governo Monti si appresta a dare attuazione a quanto programmato e avviato dal governo Berlusconi: la chiusura delle biblioteche scolastiche. Ecco nascere una iniziativa dell'AIB (Associazione Italiana Biblioteche) per salvare  le biblioteche tutte.


"Il 13 ottobre a Napoli e in moltissime città italiane si celebrerà la prima Giornata nazionale delle biblioteche. Una ricorrenza promossa dall’Associazione Italiana Biblioteche per ribadire l’importanza del sistema bibliotecario nazionale per la crescita culturale, economica e sociale del nostro Paese; una giornata di sorprese e di scoperte per tutti gli italiani, lettori e non lettori, frequentatori di biblioteche e non; un’affermazione d’orgoglio per tutti i bibliotecari, che vogliono ribadire pubblicamente l’amore per la loro professione e chiedere maggiore attenzione da parte delle istituzioni.

Circa un anno fa, era il 22 ottobre 2011, abbiamo lanciato La notte delle biblioteche, un appello pubblico a difesa delle biblioteche italiane minacciate dai tagli ai bilanci e dal disinteresse delle istituzioni. Analoghe proteste sono state avviate in Gran Bretagna e in altri paesi per le medesime ragioni. Oggi come un anno fa vogliamo riaffermare l’importanza delle biblioteche come servizio essenziale per la vita culturale, sociale e civile del Paese, come presìdi di democrazia fondati sulla libertà di espressione e sul confronto delle idee.

Le biblioteche costituiscono un’infrastruttura della conoscenza che raccoglie, organizza e rende disponibili i prodotti della creatività e dell’ingegno, fornisce accesso a una pluralità di saperi e di informazioni, agevola l’attività dei ricercatori e degli studiosi, tutela la memoria culturale della nazione, offre a tutti i cittadini occasioni di crescita personale e culturale, favorendo l’acquisizione di competenze che possono essere spese nella vita sociale e lavorativa. Ma le biblioteche sono oggi anche luoghi di scoperta e di partecipazione, ambienti di apprendimento dove le persone possono imparare a dominare le tecnologie e a muoversi nel mondo sempre più esteso dell’informazione e dei saperi. Luoghi aperti, gratuiti, alla portata di tutti, che attendono solo di essere scoperti e valorizzati.

Le biblioteche italiane sono la rampa di lancio di una nazione che intende puntare sullo sviluppo delle capacità e delle competenze, sul merito che si manifesta a partire dall’uguaglianza delle opportunità concesse a tutti. Il 13 ottobre vogliamo ricordarlo all’Italia intera, senza proteste e con il sorriso sulle labbra.

Segna in agenda: il 13 ottobre hai un impegno con l’AIB, partecipa al BiblioPride!"



Fonte: sito AIB

giovedì 20 settembre 2012

Docenti bibliotecari su Quinta Colonna e pessimo giornalismo




I docenti bibliotecari chiedono spazio per poter esporre al paese la grave situazione che si verrà a creare con    il loro spostamento coatto nelle segreterie.
I punti nodali sono:
  • La chiusura delle biblioteche scolastiche;
  • La perdita di lavoro di altrettanto personale ATA precario;
  • La collocazione di personale con gravi patologie a svolgere incarichi estremamente gravosi incompatibili con le loro patologie.
Purtroppo in trasmissione nessuna delle vere problematiche è stata trattata.

Il conduttore avrebbe dovuto analizzare quale danno viene fatto alla scuola, se gli alunni sono privati della possibilità di fare ricerca, avrebbe dovuto considerare quali ripercussioni ci saranno per 3500 amministrativi che lavorano nelle segreterie delle scuole, per intenderci, che si vedranno il posto scippato dal governo, a per mettervi scelleratamente i docenti bibliotecari, che non per capriccio, ma per motivi seri, di salute, certo non possono e non potranno ricoprire quegli incarichi.

Il lavoro di segreteria è un lavoro molto gravoso, almeno quanto quello di insegnamento frontale. Se non più. E' qui il punto, è qui la contraddizione. Per essere chiari, per esempio un docente infartuato che ha chiesto di essere utilizzato in biblioteca, rimane un docente infartuato, che ha bisogno di ritmi e di una  tipologia di lavoro che lo sottoponga ad uno stress fisico e psichico inferiore. La segreterie delle scuole sono il posto peggiore che si potesse individuare. Ci sono applicati che non hanno neanche il tempo di fare pipi!





Di nulla di questo si è voluto occupare il conduttore. Banale e inutile l'unica domanda posta, "quanto guadagna" ridicola poi la soluzione suggerita dal conduttore.

Chiediamo ancora una volta prima di fare inteventi si accerti delle realtà sulle quali va ad operare. Non è togliendo opportunità di formazione ai nostri giovani che questo paese può formare i proprio giovani.

Anche la mia solidarietà alla nostra rappresentante, Titti.

E se Quinta Colonna era già stata retrocessa su Rete 4 con Sottile...dove la metteranno dopo il pessimo giornalismo di Del Debbio?


sabato 8 settembre 2012

Il governo Monti vuole chiudere le biblioteche scolastiche - settembre 2012


Levi_sfondo


Questa immagine è a disposizione di tutti i cittadini che vorranno farla girare per e-mail per informare di cosa sta accadendo. Spero che genitori, alunni, docenti, autori e non adetti ai lavori si uniscano alla nostra battaglia per difendere le biblioteche scolastiche.


Diciamo addio ai docenti bibliotecari?

Avviata dal governo Berusconi, (chi non sa è come chi non vede, o non vuole vedere se non si tratta di escort), il governo Monti nel quale in molti, come cittadini abbiamo sperato,  si è rivelato altrettanto cieco.
Quindi che beffa, per me, che ha tifato per questi signori, che ritenevo colti, competenti, pieni di dignità,  e addiritura giusti, scoprire di aver tifato per chi mi toglierà il posto di lavoro. Ah!!! (leggasi amara risata)

Davvero una delusione scoprire che una biblioteca scolastica come la mia: 14.000 volumi, un largo bacino di utenza, numeri di visite giornaliere di tutto rispetto, progetti lettura in corso, lavori con autori e case editrici, partecipazioni a mostre per l'editoria...e tanti progetti per il futuro, debbano sparire nel nulla.

Non parliamo poi dei corsi professionalizzanti per docenti bibliotecari presso il  Provveditorato e Biblioscuole (corso biennale), che a noi contribuenti saranno costati un occhio della testa, tutto va in fumo.

Cosa sarà delle biblioteche scolastiche? Torneranno ad essere delle grandi stanze buie e polverose. I libri non più accessibili, difficilmente saranno fatti rivivere per rendere un po' più colte le nuove generazioni ed aggiornati i colleghi insegnanti ed il personale tutto.
Difficilmente una scuola riuscirà a mandarci un insegnante ad aprire magari per un'ora alla settimana visto che le ore a "disposizione", quelle per le supplenze, per intenderci, ormai nelle cattedre sono state soppresse.

Non esiste paese straniero del mondo civilizzato che non abbia biblioteche scolastiche. E che biblioteche scolastiche!!!

Perchè la scuola nel nostro paese deve sempre essere vista solo come una spesa e non come una risorsa?
E' segno di una cecità incredibile, che pensavo un governo composto anche da professori universitari non avrebbe mai potuto dimostrare.

Cosa potete fare per sostenere la nostra causa?

FASE UNO

1 Scrivere al Ministro del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.
   Prof. Francesco Profumo
   e-mail: segreteria.particolare.ministro@istruzione.it


2 Firmare questa petizione:
Se risparmiare significa chiudere le biblioteche scolastiche